Vuelta a Burgos 2020, Joxean Matxin commenta l’esclusione dei suoi corridori: “Abbiamo seguito il protocollo al 100%”
Una misura di grande precauzione quella presa dalla UAE Team Emirates alla Vuelta a Burgos 2020. La formazione emiratina ha infatti scelto, in ottemperanza al proprio protocollo interno e quello UCI, di non schierare alla partenza della seconda tappa ben tre corridori perché entrati sabato in contatto con una persona in seguito risultata positiva al coronavirus. Si tratta di Camilo Ardila, Sebastian Molano e Cristian Muñoz, corridori sbarcati in Europa appena una settimana fa con un apposito volo dalla Colombia. Controllati prima di partire da Bogotà, poi all’arrivo a Madrid e nuovamente in vista della corsa spagnola, sono sempre risultati negativi sinora e non manifestano alcun sintomo, ma è stato deciso di fermarli.
“Abbiamo seguito il protocollo – spiega ai nostri microfoni il team manager Joxean Matxin – Sono negativi con nessun sintomo, ma quando abbiamo parlato con loro stamattina a colazione ci siamo resi conto che hanno avuto contatti con un positivo. Quindi li abbiamo isolati perché questo è il protocollo. Dopo l’esperienza alla UAE Tour sappiamo che il tema sanitario è più importante rispetto a quello sportivo.
Dopo quanto successo ieri con la Israel Start-Up Nation la questione coronavirus resta dunque di grandissima attualità nel gruppo, con la corsa rassegna iberica che ha visto sinora cinque corridori lasciare la corsa a scopo precauzionale. Intanto i due corridori della formazione israeliana sono fortunatamente risultati negativi al nuovo tampone, ma ovviamente ci sono tanti interrogativi su come bisogna e bisognerà muoversi in questa ripartenza: Non è una situazione facile – commenta il dirigente spagnolo – Ogni corsa e ogni giorno ci permette di fare esperienza, che ci permetterà di affrontare meglio le responsabilità e le decisioni che, per quanto difficili, dobbiamo prendere”.
Non entra invece nel merito delle polemiche emerse dopo che la Movistar ha fatto protestato ieri chiedendo l’esclusione di tutta la Israel Start-Up Nation, piuttosto che solo di coloro che erano entrati in contatto con una persona positiva. Una situazione simile a quella della sua squadra: “Non conosco la situazione specifica di cosa sia successo alla Israel Start-Up Nation. Non ho tutte le informazioni, so quello che è successo a noi. Tutti negativi, anche il sabato, poi ieri notte si è rivelata questa positività esterna e quando abbiamo saputo con la certificazione che c’è stato un contatto li abbiamo isolati. Abbiamo seguito perfettamente il protocollo, anche se non avevano alcun sintomo, li abbiamo isolati e seguito la procedura”.
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